Quando parliamo di patologie a carico del sistema neuro-immunitario in generale, bisogna considerare che non esiste, ad oggi, un modello esplicativo della malattia tale da individuare fenomeni lineari di causa-effetto. Così come la malattia non può essere direttamente attribuibile ad un solo fattore causale, e una situazione di disagio emotivo non può essere riferita ad un’unica causa psicologica. Prendiamo evidentemente atto che esistono una serie di fattori che contribuiscono all’insorgere di queste malattie: fattori neurologici, immunologici, psichiatrici ecc. e ci sono anche, ed è di questi che noi ci occupiamo, fattori emotivi e specificatamente psicologici, sociali e culturali.
Numerose ricerche e diversi paradigmi teorico-scientifici confermano la stretta interrelazione esistente tra sistema psicologico, come l’individuale stile di personalità, e sistema neurologico, endocrinologico, immunitario ecc.
Nonostante i diversi studi a supporto, ancora oggi non è facile accettare pienamente l’idea che problematiche di tipo neurologico e organico, in generale, siano influenzate da quello che è il comportamento, il sentire emotivo, il modo di vivere e di viversi l’esperienza di una persona, di quella persona.
In clinica, così come in letteratura, si riscontra che nei pazienti affetti da sclerosi multipla e altre problematiche neuro-auto-immuni, sono presenti numerosi sintomi collaterali come ad esempio quello della “fatica”, disturbo ricorrente, in una percentuale dell’80%.
Tale dato viene ricondotto e studiato in termini medici, come condizione clinica caratteristica della situazione autoimmune propria della malattia, ma non sempre indagato da una prospettiva psicologica ed emotiva.
Il lavoro si pone l’obiettivo di guardare a queste problematiche sia dal punto di vista neuro-fisiologica che da un punto di vista psicologico e psicoterapico. Inoltre si tenterà di analizzare come la psicoterapia possa essere un valido strumento per poter intervenire sulla percezione della “fatica” del paziente, aiutandolo ad osservare, riconoscere e possibilmente individuare una possibile coerenza tra la sensazione di fatica percepita, i pensieri depressivi o le emozioni associate con il proprio stile di significati personali e la propria storia di vita.
Sede: V centro di terapia cognitiva Multiverso
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