La settimana del Cervello – DIDATTICA PERSONALIZZATA E INCLUSIVA: ADHD

Luca ha 8 anni e frequenta la terza classe della scuola primaria. In questo momento è seduto al suo banco, immerso nel disegno con lo sguardo curioso e soddisfatto, all’apparenza tranquillo, rilassato: ha e mantiene un atteggiamento appropriato al contesto e in linea con il suo livello di sviluppo. Tutt’a un tratto percepisce qualcosa, uno stimolo, in qualche modo per lui attivante, qualcosa che per gli altri bambini forse non rappresenterebbe una fonte di innesco. Quanto basta per vederlo scattare sulla sedia, cominciare a correre tra i banchi e modificare repentinamente lo stato emotivo e la capacità relazionale: passa in uno stato mentale dal quale è difficile che riesca a rientrare in breve tempo. Insieme cambia anche la sua espressione, il volto diviene cupo, con lo sguardo alterna momenti in cui si esprime minaccioso ad altri di profondo spavento. A Luca è stato diagnosticato un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (nella sigla in inglese ADHD).

Occuparsi dell’età evolutiva ci pone davanti alla necessità di individuare un modello di lavoro che tenga conto del profilo di sviluppo individuale della persona all’interno della sua condizione di vita attuale. Allo stesso tempo è necessario adottare un “canale comunicativo” che sia adeguato e coerente al livello di sviluppo dell’individuo: motorio, relazionale, linguistico e cognitivo. Un atteggiamento come quello che presenta Luca viene fatto rientrare nella categoria di sintomi propri dei disturbi esternalizzanti dello sviluppo. Questa categoria di disturbi, chiamata così per le caratteristiche dei sintomi che vi sono connessi, riguarda quelle situazioni in cui il disagio, prima del bambino e poi dell’adolescente, si riversa verso l’ambiente esterno, manifestandosi come “fattore di disturbo” per il contesto in cui si manifesta: casa, scuola o gruppo sociale che sia. Il soggetto rivolge il suo disagio esteriormente, attraverso agiti che rappresentano la difficoltà nel modulare le proprie emozioni nell’interazione con l’Altro. I disturbi esternalizzanti (DE) sono solitamente associati a una serie di risvolti avversi tra cui lo scarso rendimento scolastico (Masten et al., 2005), uno scarso funzionamento sociale (Happé & Frith, 1996),  problemi di salute mentale e di salute fisica in età adulta (Kim-Cohen, 2003); a lungo termine, difficoltà  di tipo economico e interpersonale (Moffit, 2002) e maggior rischio di perpetrare violenza e di comportamento criminale (Cuevas et al, 2007). Riferendoci alle categorie diagnostiche ufficiali, questa dimensione può essere suddivisa in tre sottocategorie a seconda dei sintomi specifici presentati e dell’età di insorgenza: disturbo da deficit di attenzione e di iperattività (ADHD), disturbo oppositivo-provocatorio (DOP), disturbo della condotta (DC). Ad accumunare queste condizioni, troviamo delle caratteristiche trasversali: l’incapacità di differenziare il proprio punto di vista da quello dell’Altro; l’impulsività, manifestata nell’incapacità di rimandare un comportamento; l’oppositività e la sensibilità al tema dell’ingiustizia, spesso manifestata nella trasgressione delle regole; infine, la messa in atto di comportamenti aggressivi.

Cercheremo nel corso dell’incontro di:

  • definire e approfondire le principali caratteristiche dell’ADHD;
  • accenneremo ai sintomi precursori e alle fasi del processo valutativo e di certificazione;
  • delineare alcune strategie utili e di facile applicabilità applicabili nella relazione e nella didattica con bambini come Luca.

 

Sede: Centro Multiverso Evolutivo

Info e contatti:

info@centrome.it

351 925 5817

Didattica Personalizzata e Inclusiva: ADHD

Start Time

9:30

4 Aprile 2020

Finish Time

12:30

4 Aprile 2020

Address

Via Conca d'Oro, 348, 00141 Roma, RM Italia

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