Lungo è il percorso con il quale gli esseri umani cercano di passare il testimone della vita alle generazioni future. Ed è un percorso che dura da millenni.           

Alle spalle ognuno di noi ha generazioni di antenati che hanno dovuto affrontare guerre, violenze, soprusi, migrazioni, catastrofi naturali, perdite di legami, segnando   indelebilmente il futuro dei propri discendenti, e quindi di ciascuno di noi.

In questa staffetta non partiamo tutti dallo stesso punto. Il mondo occidentale, col colonialismo prima e col capitalismo poi, ha depredato il presente ed il futuro di tanti esseri umani. In questa nuova fase storica, in cui il capitalismo si è aperto alla globalizzazione per mero interesse di mercato e le risorse mondiali (finanziarie e naturali) si concentrano sempre più nelle mani di poche persone e nazioni, in cui il clima è in costante stravolgimento e lo sviluppo è ormai tutt’altro che sostenibile, i processi migratori sono divenuti una possibile speranza di sopravvivenza per tanti esseri umani che tentano di regalare un futuro migliore ai propri figli, come  i nostri antenati fecero nei secoli passati. Ma gli attuali fenomeni migratori stanno riacutizzando tensioni sociali, politiche, nazionalismi e discriminazioni razziali che speravamo si fossero sopite con la  seconda guerra mondiale.

Il nostro intento è condividere il messaggio per il quale prendersi cura di qualsiasi essere umano, significa     prenderci cura di noi stessi, della nostra umanità, del   diritto di ognuno a sperare in un presente ed in un futuro migliore per i propri figli. Per passare il testimone della vita con qualche segno di accoglienza e di giustizia in più, educhiamoci all’Umanità.